L’inizio del nuovo anno è un periodo particolare durante il quale, nelle consuete attività di monitoraggio, si verifica la presenza di specie svernanti nelle aree del progetto. Un’improvvisa ondata di aria proveniente dalla Siberia ha portato addirittura ad una spolverata di neve fin sulla spiaggia, che però ha lasciato dopo pochi giorni (fra fine 2014 e Capodanno), spazio solo alla tramontana e al freddo intenso, ma con cielo chiaro e notti gelate.Gli abitanti dell’area sembra non abbiano subito grandi problemi e migliaia di storni, a sera, sorvolano paralleli alla costa, la statale delle Saline per andare a riposarsi nei calmi canneti della contigua Oasi Lago Salso, ma durante il loro spostamento serale, incappano in audaci rapaci come albanelle reali, falchi di palude, smerigli e pellegrini che li attendono lungo la loro rotta.I gabbiani sono i veri padroni dell’area umida ed è facile vedere le specie più comuni come Gabbiano reale mediterraneo e Gabbiano comune, ma anche specie più rare come Gabbiano roseo, Gabbiano corallino e, proprio nell’area della foce del torrente Candelaro, qualche esemplare di Gavina. Gli stagni retrodunali ricreati con la ricostituzione della duna, sono frequentati oltre che da limicoli anche da anatre come alzavole e germani e da piccoli sommergibili sotto forma di uccelli, i tuffetti. Sulla duna si affollano, alla ricerca di cibo (costituito soprattutto da semi di piante erbacee che ormai hanno colonizzato l’area, ma anche da invertebrati) diverse specie di passeriformi come fringuelli, pispole, strillozzi. Questi uccelli, insieme alla sorpresa di fioriture impreviste (considerate le temperature) della Cakile marittima che ha già colonizzato le aree di ricostituzione della duna, dimostrano ampiamente la bontà dell’intervento di ricostituzione di un habitat naturale importante come la duna costiera e sono di buon auspicio per le attività da realizzare nel nuovo anno per il raggiungimento degli obiettivi progettuali.
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